✏ Nisargadatta Maharaj
IL VERO MAESTRO VOLA ALTO COME UN'AQUILA
E NON LASCIA
TRACCE
Diffidate dai maestri che giudicano l'operato
altrui, che parlano generalizzando e che dettano legge sul "cosa
è giusto e cosa è sbagliato".
Il vero maestro non ha mai
smesso d'imparare. Tenetelo sempre a mente! Colui che si sente
arrivato è un illuso e un millantatore, una persona pericolosa che
mette a repentaglio la libertà psicologica altrui (mentre lui rimane
schiavo di se stesso).
Il processo dell'imparare e del
comprendere (che si significa prendere dentro di sé) non ha mai fine
e non può essere limitato da alcun dogma, credenza o ideale. Nemmeno
quando questi vengono proferiti e divulgati da individui
"popolarmente" riconosciuti come maestri o guide.
Il
vero maestro vola alto come un'aquila e non lascia tracce.
"Volare
alto" non significa essere superiori: chi si sente superiore è
soggetto ad ogni sorta di autoinganno.
"Volare alto"
significa essere al di sopra delle parti, includere piuttosto che
escludere, accogliere piuttosto che allontanare, unire piuttosto che
dividere.
Mentre "non lasciare tracce" significa non
condizionare, non suggestionare, non trattenere, non bramare, non
manipolare, non sfruttare...
Il vero maestro non lascia tracce
da seguire, non pone binari che portano a destinazioni predefinite e
non delinea percorsi segnati.
Il vero maestro non crea
dipendenza e non dà assuefazione.
Il vero maestro ti rende
libero da te stesso, così come dalla sua stessa autorità ed
influenza.
Il vero maestro non esiste di per sé: è un nulla
che riconosce il nulla come unica verità... ma questa è un'altra
storia...
✏ G. Paterniti Lupo
CONOSCI TE STESSO
“γνώθι σεαυτόν” (gnōthi seautón, conosci te
stesso), la celebre iscrizione posta all’ingresso del tempio di
Apollo a Delfi, invitava tutti i pellegrini all’introspezione ed
alla consapevolezza di sé. Socrate, fortemente ispirato da tale
monito, pose questa affermazione come pilastro centrale del suo
profondo insegnamento.
Ma cosa significa realmente conoscere se
stessi? Significa innanzi tutto riconoscere tutto ciò che non
corrisponde alla propria realtà/verità ed individuare tutto il
fittizio ed il falso che, nostro malgrado, ci caratterizza, ci illude
e ci rende schiavi.
Al di là delle svariate informazioni
provenienti dall’esterno e degli innumerevoli e contraddittori
condizionamenti acquisiti nel corso del tempo, CHI SONO IO?
Tale
fondamentale auto-indagine risulta essenziale per chi voglia essere
padrone della propria esistenza, per chi intenda approfondire
tematiche basilari come “vita” “libertà” ed “amore” e,
probabilmente, per il bene e la pace del mondo intero.
✏ G. Paterniti Lupo
MISSIONE DELL’UMANITÀ E MISSIONE DEL SINGOLO
Ci sono due
missioni “sacre” per ogni uomo ed ogni donna. Una riguarda tutto
il genere umano, l’umanità intera, ed è quella di realizzare il
Sé Universale (universo: volgersi verso l’Uno), riconoscersi come
parte del tutto, ritornare al Dào. L’altra, invece, è individuale
e consiste nel compiere il proprio cammino di vita aderendo alle
direttive del progetto dell’anima custodito nel Cuore. Ma per
conoscere il proprio mandato celeste occorre
disidentificarsi da ogni sorta di condizionamento...
✏ G. Paterniti Lupo
C'è gente che spesso si vanta di essere orgogliosa e fiera, senza
però rendersi conto di come l'orgoglio, come la fierezza, sia una
forma di malattia psicologica.
Occorre conoscere bene il
significato di "orgoglio".
Il suo sinonimo è,
infatti, baldanza, presunzione e superbia.
Dal vocabolario
Treccani: Stima eccessiva di sé; esagerato sentimento della propria
dignità, dei propri meriti, della propria posizione o condizione
sociale, per cui ci si considera superiori agli altri: fiero,
smisurato, vano, fatuo, stupido orgoglio; l’orgoglio dei potenti;
essere pieno d’orgoglio; salire, montare in orgoglio; chiudersi nel
proprio orgoglio.
Orgoglio e fierezza, pertanto,
andrebbero smantellati insieme a tutta la struttura psicologica che
genera egocentrismo, divisione e conflitto.
✏ Giuseppe Paterniti Lupo
Il mondo è violento, estremamente violento, perché ognuno di noi, identificandosi con il proprio ego (credenze, ideali, cultura e condizionamenti di ogni sorta), alimenta l'essenza stessa della violenza.
La violenza che viene percepita all'esterno non è altro che il riflesso, drammaticamente evidente, della nostra misera condizione interiore.
L'unico modo di mettere fine alla violenza è, pertanto, una radicale trasformazione del proprio essere. Una rivoluzione interiore che pone fine, una volta per tutte, all'identificazione con l'io, ovvero con quell'entità fittizia che affonda le sue radici nella violenza e nella paura.
Questa meravigliosa rivoluzione deve essere effettuata individualmente, nel proprio intimo, nella propria profondità, e non nelle piazze o attraverso grandi movimenti di massa. In tal caso, infatti, si otterrebbe ulteriore violenza, questa volta mascherata da buoni propositi: l'ennesima cieca reazione contro i cosiddetti eventi esterni che, in verità, nascono all'interno di ogni individuo addormentato ed identificato.
Vuoi un mondo libero dalla violenza?
Allora riconosci la violenza in te stesso, percepiscine ogni dettaglio, ogni piccola sfumatura, ed estirpala, rinunciando ad identificarti con la tua piccola e falsa personalità.
La violenza che viene percepita all'esterno non è altro che il riflesso, drammaticamente evidente, della nostra misera condizione interiore.
L'unico modo di mettere fine alla violenza è, pertanto, una radicale trasformazione del proprio essere. Una rivoluzione interiore che pone fine, una volta per tutte, all'identificazione con l'io, ovvero con quell'entità fittizia che affonda le sue radici nella violenza e nella paura.
Questa meravigliosa rivoluzione deve essere effettuata individualmente, nel proprio intimo, nella propria profondità, e non nelle piazze o attraverso grandi movimenti di massa. In tal caso, infatti, si otterrebbe ulteriore violenza, questa volta mascherata da buoni propositi: l'ennesima cieca reazione contro i cosiddetti eventi esterni che, in verità, nascono all'interno di ogni individuo addormentato ed identificato.
Vuoi un mondo libero dalla violenza?
Allora riconosci la violenza in te stesso, percepiscine ogni dettaglio, ogni piccola sfumatura, ed estirpala, rinunciando ad identificarti con la tua piccola e falsa personalità.
✏ G. Paterniti Lupo
Risveglio significa innanzitutto vedere "ciò che è" senza alcuna sovrastruttura o etichetta, vedere il mondo ed i fenomeni senza alcun filtro limitante o distorcente. In definitiva si tratta di far luce dove in precedenza regnava l'oscurità.
La capacità di vedere le cose per quello che sono porta alla libertà e alla saggezza.
La capacità di vedere le cose per quello che sono porta alla libertà e alla saggezza.
G. Paterniti Lupo
"Chi vive in armonia con se stesso vive in armonia con l'universo" (un certo Marco Aurelio, quasi duemila anni fa).
"Tu sei il mondo: ciascuno cambi se stesso per cambiare il mondo!" (un certo Jiddu Krishnamurti, circa cinquant'anni fa).
Chi non si impegna a coltivare l'armonia dentro di sé, è destinato a vedere nel mondo soltanto ostilità, minacce e disarmonia. Sei pronto ad assumerti la responsabilità di ogni tua condizione disarmonica? Sei pronto a riconoscere dentro di te le radici del tuo malessere? O ci devi riflettere ancora per qualche millennio? (un certo Giuseppe Paterniti Lupo, adesso).
"Tu sei il mondo: ciascuno cambi se stesso per cambiare il mondo!" (un certo Jiddu Krishnamurti, circa cinquant'anni fa).
Chi non si impegna a coltivare l'armonia dentro di sé, è destinato a vedere nel mondo soltanto ostilità, minacce e disarmonia. Sei pronto ad assumerti la responsabilità di ogni tua condizione disarmonica? Sei pronto a riconoscere dentro di te le radici del tuo malessere? O ci devi riflettere ancora per qualche millennio? (un certo Giuseppe Paterniti Lupo, adesso).
Nel pensare è molto importante sia praticare "il silenzio della mente", sia mantenere una vigilanza in cui siamo in grado di riconoscere l'emergere di ciò che è veramente significativo e nuovo. Questo lavoro cosciente non è creativo, ma ha un'influenza profonda su come la creatività lavora in noi. E' attraverso ciò che possiamo avere l'esperienza, che è stata osservata di frequente, di vedere l'atto creativo originarsi da noi ed essere al contempo qualcosa che ci viene dato. Non è il nostro "fare" a essere creativo, ma il nostro "non fare" che apre la porta all'azione creativa.
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Nell'uomo l'energia sessuale svolge una funzione naturale molto importante, che è relativa al suo sé esistente. Essa è in grado di armonizzare i differenti elementi della mente e di eliminare energie contaminate, ovvero energie degradate divenute "veleni" nella sua psiche. Il sesso è il modo prestabilito e normale tramite cui avviene questa armonizzazione ed eliminazione.
"SEX - Sesso e sviluppo spirituale", J.G. Bennet, Ed. Venexia
“…Ma cos’è il bello? Cos’è il bene? Cos’è il giusto?
Forse per comprenderlo bisogna prima capire cos’è il brutto, cos’è il male o, come si dice in certi ambienti, cos’è il peccato?
Il termine “Diavolo” proviene dal greco Diábolos (Διάβολος), che significa: colui che porta la divisione, colui che divide, colui che si mette in mezzo e di “uno” ne fa “due”.
Quindi il brutto, il male ed il peccato è rappresentato da tutto ciò che divide, che pone le distanze, che allontana, che separa.
Pertanto il bello, il bene ed il giusto, non può essere altro che tutto ciò che unisce, che rimette insieme, che ristabilisce l’unità e quindi restituisce la realtà, la verità.
Siete disposti a fare solo cose belle, buone e giuste? Perché la Scuola si occupa di questo…”
✏ Giuseppe Paterniti Lupo
Buona Pasqua... Buona Rinascita!
La Pasqua è simbolo di "rinascita" e di totale rinnovamento. Rappresenta la fine dell'identificazione con l'ego e l'inizio dell'essere, dell'uomo (e della donna) trasmutato, integro e del tutto libero da condizionamenti di sorta.
Pasqua, infatti, vuol dire "passaggio" (la parola ebraica "pesach" significa "passare oltre") e segna il passare dallo stato di schiavitù allo stato di libertà.
Pasqua significa risorgere, ossia affrancarsi dai vincoli e dalle limitazioni che costituiscono la propria personalità, per andare incontro alla vita con completa consapevolezza e più coscienza.
La Pasqua, pertanto, ci richiama alla necessità di morire al passato, al vecchio, per rinascere a vita nuova, ora, adesso, istante per istante, oltre l'illusione del tempo e delle trame del pensiero.
In tal senso, quindi, Buona Pasqua... Crocifiggete il vostro ego per resuscitare alla vita! Auguri sinceri di felice "Rinascita" e buon "Rinnovamento"
✏ Giuseppe Paterniti Lupo
✏ Giuseppe Paterniti Lupo
Gratitudine ed umiltà non possono essere trasmesse mediante la cultura o l'educazione. Esse non possono essere imparate meccanicamente. Sono, infatti, il prodotto di un reale lavoro su di sé che porta alla naturale dis-identificazione dal proprio ego.
Solo una coscienza vivida e libera da se stessa può percepire il profumo di tali virtù.
In caso contrario, gratitudine e ed umiltà vengono sempre mal recitate.
La gratitudine , quella vera, non è un sentimento reattivo che nasce quando si riceve qualcosa. La gratitudine, appunto, non ha un "perché". E l'umiltà non è assoggettamento o servilismo, ma purezza del cuore, rispetto e, soprattutto, libertà.
Solo una coscienza vivida e libera da se stessa può percepire il profumo di tali virtù.
In caso contrario, gratitudine e ed umiltà vengono sempre mal recitate.
La gratitudine , quella vera, non è un sentimento reattivo che nasce quando si riceve qualcosa. La gratitudine, appunto, non ha un "perché". E l'umiltà non è assoggettamento o servilismo, ma purezza del cuore, rispetto e, soprattutto, libertà.
✏ G. Paterniti Lupo
Relazione, Amore, Unità
Relazione ed amore sono tematiche di fondamentale importanza, eppure così poco prese in considerazione, così sconosciute e misteriose. Ogni giorno assistiamo ad ogni sorta di conflitto, fisico o psicologico, sia sul piano individuale sia su quello sociale. Anche le cosiddette relazioni sentimentali, che dovrebbero celebrare e manifestare il più alto dei sentimenti, vengono vissute sella più cupa confusione, se non addirittura nella sofferenza. Si tratta di un'infelice situazione che riguarda la gran parte dell'umanità e che sembra non avere alcuna soluzione.
Relazione ed amore sono tematiche di fondamentale importanza, eppure così poco prese in considerazione, così sconosciute e misteriose. Ogni giorno assistiamo ad ogni sorta di conflitto, fisico o psicologico, sia sul piano individuale sia su quello sociale. Anche le cosiddette relazioni sentimentali, che dovrebbero celebrare e manifestare il più alto dei sentimenti, vengono vissute sella più cupa confusione, se non addirittura nella sofferenza. Si tratta di un'infelice situazione che riguarda la gran parte dell'umanità e che sembra non avere alcuna soluzione.
Eppure, sappiamo tutti che l'Universo è unità (etimologicamente universo significa volgersi all'Uno): le antiche tradizioni religiose e, oggi, le neo discipline olistiche e la scienza d'avanguardia ce lo ripetono attraverso le più svariate tipologie di linguaggio. Ogni manifestazione dell'universo ha le sue radici in un'unica fonte, un'unica sostanza primordiale, non materiale, incredibilmente simile ad un pensiero. La fisica moderna la chiama campo energetico unificato. Tutto, quindi, è Uno, anche se ci appare molteplice, multiverso.
Tutto è energia: onda e particella come si dice in fisica. A seconda della densità e della vibrazione di tale forza si creano le forme, le parti e l'individualità. Le singole forme vanno, vengono e si trasformano: la fonte permane, fuori dal tempo e dallo spazio. La dimensione della dualità, parallela a quella dell'unità, gioca un ruolo indispensabile sul piano dell'esistenza, perché permette all'Uno di osservarsi e di riconoscersi. Un occhio non può osservare se stesso se non allo specchio. L'Uno, di conseguenza, deve farsi due, deve scindersi per ritrovarsi. L'uomo, pertanto, ha un ruolo meraviglioso all'interno del disegno universale:funge da occhio e da specchio all'assoluto. E, nell'essenza, al di là della sua stessa forma, lui stesso è assoluto.
La maggior parte di noi, però, si identifica totalmente con la parte e si dimentica del tutto. Tra le conseguenza di questa identificazione abbiamo la separazione, il disordine, il conflitto, e la morte. Se potessimo riscoprire il nostro essere Uno, probabilmente, riporteremmo ordine nella nostra vita, risolveremmo ogni forma di conflitto, supereremmo la morte e comprenderemmo il fluire ed il trasformarsi di tutte le cose.
Da quanto sopra affermato si può evincere, quindi, che la sana e profonda relazione deve per forza avere a che fare con la coscienza e la consapevolezza di essere Uno.
Cos'è che non ci permette di "vedere" e vivere l'unità? Cos'è che ci separa e ci getta nella confusione e nel conflitto? Cos'è che non ci permette di respirare il profumo dell'amore?
Queste sono le domande che contano. Queste sono le domande che trasformano.
✏ G. Paterniti Lupo
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