La vita non è altro che un sogno.
Ma io non sono uno degli innumerevoli personaggi ed interpreti del sogno...
Io sono l'UNICO sognatore.

"Vivere, Morire, Amare... Non fa differenza"

Questa sera a TaoLab: Laboratorio Alchemico per la Liberazione della Coscienza e la Rivoluzione Interiore.

A più tardi e... Pronti per il Lavoro e l'Arte Regia!
La verità suprema svelata dal Sutra del Cuore
(Hannya Shingyō)


Immerso nella saggezza suprema davanti a monaci e bodhisattva riuniti, Kannon (Avalokitesvara) bodhisattva della compassione, risponde all’allievo Shariputra insegnando la dottrina del vuoto.

Oh Shariputra, la forma non è che vuoto, il vuoto non è che forma;
ciò che è forma è vuoto, ciò che è vuoto è forma;
lo stesso è per sensazione, percezione, discriminazione e coscienza.
Tutte le cose sono vuote apparizioni, Shariputra.
Non sono nate, non sono distrutte, non sono macchiate, non sono pure;
non aumentano e non decrescono.
Perciò nella vacuità non c’è forma né sensazione, né percezione, né discriminazione, né coscienza;
Non ci sono occhi né orecchi, naso, lingua, corpo, mente;
Non ci sono forma né suono, odore, gusto, tatto, oggetti;
né c’è un regno del vedere,
e così via fino ad arrivare a nessun regno della coscienza;
non vi è conoscenza, né ignoranza,
né fine della conoscenza, né fine dell’ignoranza,
e così via fino ad arrivare a né vecchiaia né morte;
né estinzione di vecchiaia e morte;
non c’è sofferenza, karma, estinzione, via;
non c’è saggezza né realizzazione.
Dal momento che non si ha nulla da conseguire, si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati alla prajna paramita,
la mente non conosce ostacoli;
dal momento che la mente non conosce ostacoli
non si conosce la paura, si è oltre il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana.
Poiché tutti i Buddha
del passato, del presente e del futuro
si affidano interamente alla prajna paramita, conseguono la suprema illuminazione.
Sappi dunque che la prajna paramita è il grande mantra,
il mantra più alto,
il mantra supremo e incomparabile,
capace di placare ogni sofferenza.
Ciò è vero.
Non è falso.
Perciò io recito il mantra della prajna paramita,
Che dice:
Gate, gate, paragate, parasamgate, bodhi, svaha!
(andate, andate, andate insieme all’altra sponda, completamente sull’altra sponda, benvenuto risveglio!)
La strada della Morte e quella della Vita proseguono parallelamente.


La vita per vivere deve morire, istante per istante. Ma quell'istante ha il sapore ineffabile dell'eternità.
Non puoi separare il giorno dalla notte, perché invero sono la medesima cosa: l'uno si trasforma nell'altra.
Colui che è desto e che davvero può affermare di esistere, muore consciamente, momento per momento. Ma quel momento ha il profumo indescrivibile dello sconfinato.
Egli muore al vecchio, al conosciuto, ai concetti, ai condizionamenti ed alle identificazioni.
Ed è così che svaniscono il fantasma vuoto dell'io ed il senso doloroso di separazione, insieme all'inganno del tempo, dello spazio, dell'inizio e della fine.
Costui si riconosce, allora, non più come un individuo distinto dal resto del mondo, che vive una vita a scadenza temporale, ma come l'esistenza stessa: sempre nuova, immacolata ed imperitura.
La strada della Morte, quindi, ti conduce alla fine di ciò che credi di essere e ti porta allo svelarsi di ciò che realmente sei.

✏ G. Paterniti Lupo
Il desiderio di morte non è deprecabile né disonorevole


Non denota codardia né negligenza; non dimostra incoscienza né sconsideratezza.
Il voler morire, paradossalmente, può essere invece uno slancio energico, vibrante e coraggioso (cor-agire: agire con il cuore) di radiosa vitalità. Una forza prorompente capace di frantumare il giogo della mente e di proiettarti nella vita reale... Finalmente!
Occorre però comprendere che ciò che deve morire non è di certo il corpo fisico (quello si disgregherà a suo tempo in accordo con la propria natura), ma soltanto l'identificazione con la propria personalità, che altro non è che un'accozzaglia di condizionamenti e di limitazioni psichiche disorientanti.
Quello che deve morire è il falso, il vecchio, l'illusorio...
Allora ciò che non conosce morte né nascita potrà manifestarsi pienamente attraverso il "tuo" essere ed il "tuo" agire.

Siete pronti per la Nigredo?
Siete pronti per l'Opera al Nero?

✏ G. Paterniti Lupo

La religione dice: "Vieni anima afflitta e martoriata, qui troverai conforto e consolazione".

La new age afferma: "Tu sei Dio ed hai il potere di creare la tua vita ed esaudire i tuoi desideri".

L'alchimia ammonisce: "Hey, tu... Sei una merda! Rimboccati le maniche e comincia a lavorare per trasformare la merda (piombo) in Oro!".

Laboratorio Alchemico 'Taolab'
Treviso, 16 Dicembre 2018
Conduttore Giuseppe Paterniti Lupo
QUANDO IL FALSO (che c'è in noi) SI OFFENDE...


Quando qualcuno vi offende, costui non sta offendendo voi, ma soltanto l'immagine che egli ha di voi.
Voi d'altronde vi offendete (il sentimento di offesa lo producete voi, non vi viene infuso dagli altri) in quanto è stata messa in discussione l'immagine che avete di voi stessi.
L'immagine è un falso, una bugia, un illusione. Non ha nulla a che vedere con 'voi stessi'.
Ringraziate di cuore tutti coloro che, offendendovi, vi mostrano il falso con il quale vi state ancora identificando.
Costoro vi aiutano concretamente ad essere liberi, consci e consapevoli.
E se i vostri 'aiutanti' non dovessero anch'essi beneficiare del fulgore e della purezza che promana dalla libertà e dalla reale conoscenza di sé?
Beh, aiutateli a vostra volta a dissipare il falso, ma solo attraverso il vostro silenzioso ed esemplare stato d'ESSERE.

...E ringraziateli.

✏ G. Paterniti Lupo

L'uomo si percepisce come un individuo a sé stante, capace di "fare" ed agire indipendentemente e volontariamente. Crede di essere un "io" ben distinto e definito, con caratteristiche del tutto sue che lo differenziano dal resto dei cosiddetti altri "individui".

Che incredibile beffa! Uomo, conosci te stesso!

Non esiste un individuo, ma una moltitudine manifesta di un unico, celato, "se stesso".
La maggior parte delle persone conosce di sé soltanto alcuni tratti peculiari della propria personalità. Ma il «se stesso» si trova ben oltre quel fascio di caratteristiche psichiche con il quale i più si identificano.

✏ G. Paterniti Lupo
Un atomo è fatto al 99,987 % di vuoto!




Se potessimo eliminare tutto lo spazio vuoto presente tra i nuclei e gli elettroni di tutti gli atomi, allora tutti i 6 miliardi di abitanti della terra potrebbero stare all'interno dell'area di una singola mela!

Riuscite ad accettare che quel vuoto non è conoscibile (Socrate diceva: "una cosa io so, di non sapere")?

Riuscite ad intuire che tutto il conoscibile potrebbe nascere da quel vuoto ed esistere grazie a quel vuoto?

Riuscite a comprendere che la vostra vera identità potrebbe essere proprio quel vuoto?

Rinascere a se stessi è un'arte...
Un'arte alchemica di trasmutazione interiore.
Per capire come intraprendere un serio percorso di consapevolezza e per conoscere gli strumenti utili per svolgere tale lavoro...

Domenica 08 Dicembre 2019 a Treviso, giornata divulgativo/esperienziale proposta da TaoLab: laboratorio per la Rivoluzione Interiore e la Liberazione della Coscienza.

Per informazioni scrivere a: katya@stonetempletao.it

Web: www.taolab.it
Facebook: www.facebook.com/TaoLaboratory/

L'immagine: "Rebirth" di Delawer Omar

“Il guerriero spirituale non ha nemici esteriori”

✏ Abu Bakr



La Rubedo, l'Opera al Rosso, è l'intuizione di essere qualcosa che si trova al di là della coscienza...
Qualcosa che non è comprensibile mediante la coscienza, né tantomeno attraverso i sensi, la percezione e la concettualizzazione.

La seduta TaoLab è sciolta: buon lavoro!

L'amore è uno stato d'essere...
e in quello stato, il 'me', che è identificazione, ansietà e possessività, è assente.

✏ J. Krishnamurti
☯️
Tui Shou


Ascoltare con attenzione l'avversario e te stesso, contemporaneamente, ti costringe a diventare una cosa sola con l'altro.
Così scopri che non vi è alcuna differenza tra le due parti...
Una volta compreso questo, vedrai che l'unico avversario da combattere è te stesso, e che l'unica battaglia che si sta disputando è all'interno del proprio essere.

La tua più grande forza mi svela la tua più grande debolezza.
La mia più grande debolezza ti cela la mia più grande forza.
Non puoi contrastare il nulla, così come non puoi trattenere l'acqua in pugno chiuso.
Il vuoto è l'origine e la fine di tutti i fenomeni: non c'è altra verità.
Perché sforzarsi nell'essere o nel divenire qualcosa?
Non lasciarti ingannare dalla maschera che indosso.
Dietro questo volto non c'è niente, se non quell'unico principio che alimenta la vita:
la "mia", la "tua",
da sempre, per sempre.

✏ G. Paterniti Lupo
IL TUI SHOU COME STRUMENTO DI LAVORO SU DI SE'


L'intervento completo del Maestro Giuseppe Paterniti Lupo al Meeting AMHA 2018.
Il filmato presenta, oltre all'intera relazione del Maestro Paterniti, diversi spezzoni "pratici" tratti dal seminario da lui condotto nel'ambito del Convegno.

(Lignano Sabbiadoro - UD, 08, 09,10 Giugno 2018)

Un esercizio prezioso e profondo, capace di risvegliare una visione unitaria ed oggettiva della realtà...

Lo praticheremo anche nell'ambito dei nostri laboratori TaoLab!

Esercizio 'TaoLab' per uomini e donne dai buoni propositi: 
riconoscere la propria avidità (o meglio riconoscere di essere avidità!).

L'avidità non è solo la semplice brama di denaro o potere. È una pulsione costante e irrefrenabile (almeno per chi non ne è cosciente) che spinge l'individuo ad avere sempre di più, in qualsiasi campo o piano della propria esistenza.

Ciò che si possiede non basta, ciò che si è non basta, ciò che si fa non basta.
Occorre, quindi, avere più attenzioni, più considerazioni, più successo, più 'amore', più sesso, più riconoscimenti, più soddisfazioni e, così, all'infinito.

L'avidità è sempre accompagnata da giustificazioni di ogni tipo: 'ho diritto ad avere questo', 'non è giusto che io non abbia quello', 'così non va bene'.
Ed è così che la realtà, agli occhi di chi si trova in tale penosa circostanza, si deforma orribilmente e diviene ingiusta, scorretta, minacciosa e cattiva (qualcuno crede ancora che esista una realtà, lì fuori, separata da noi stessi?!).

In verità, l'avidità è il tentativo inutile di nutrire qualcosa che, ahimè, non sarà mai sazia: quella struttura psicologica (o meglio quel fascino di condizionamenti) che chiamiamo 'io' e con il quale ci si identifica.

L'essenza dell'ego è paura e desidero (che diventa avidità). Occorre sempre tenerlo ben PRESENTE.

E allora divertiamoci a scovare le mille sfumature della nostra avidità! Proviamo a riconoscere ogni movimento del pensiero, ogni iniziativa ed ogni azione rivolta a soddisfare quell'unico strano ed infelice animale che non conosce sazietà. Soltanto la conoscenza di sé, dei propri meccanismi ed automatismi, della propria falsità e inconsistenza potrà finalmente mettere fine a questa condizione che, permettetemi, è una vera e propria malattia (seppur normalizzata!).

Praticate l’esercizio di auto-osservazione per dieci giorni.

E non disperate! Il laboratorio 'TaoLab' riapre finalmente i battenti dopo la pausa estiva!


Nell'immagine: Ego Death Grip by FrankHelierArt

L'amore è un fiore che sboccia soltanto nel giardino del "ciò che è"
e mai in quello del "ciò che dovrebbe essere".

Gli stolti e gli incoscienti,
nel tentativo di assicurarsene il profumo e la bellezza,
lo raccolgono da terra...
E così lo uccidono.

✏  Giuseppe Paterniti Lupo