La strada della Morte e quella della Vita proseguono parallelamente.


La vita per vivere deve morire, istante per istante. Ma quell'istante ha il sapore ineffabile dell'eternità.
Non puoi separare il giorno dalla notte, perché invero sono la medesima cosa: l'uno si trasforma nell'altra.
Colui che è desto e che davvero può affermare di esistere, muore consciamente, momento per momento. Ma quel momento ha il profumo indescrivibile dello sconfinato.
Egli muore al vecchio, al conosciuto, ai concetti, ai condizionamenti ed alle identificazioni.
Ed è così che svaniscono il fantasma vuoto dell'io ed il senso doloroso di separazione, insieme all'inganno del tempo, dello spazio, dell'inizio e della fine.
Costui si riconosce, allora, non più come un individuo distinto dal resto del mondo, che vive una vita a scadenza temporale, ma come l'esistenza stessa: sempre nuova, immacolata ed imperitura.
La strada della Morte, quindi, ti conduce alla fine di ciò che credi di essere e ti porta allo svelarsi di ciò che realmente sei.

✏ G. Paterniti Lupo